Italia in una nuova ondata dell’emergenza coronavirus, il governo potrebbe sfruttare le strutture militari per alleggerire la pressione sul sistema sanitario.
Il governo si muove per puntellare il sistema sanitario che inizia a soffrire del considerevole aumento dei casi di coronavirus in Italia e della crescente necessità di fare tamponi per evitare che collassi il sistema di contact tracing. Che in realtà in molte città, secondo gli esperti, sarebbe ormai saltato.
Emergenza coronavirus in Italia, l’ipotesi del governo: usare le strutture militari per alleggerire la pressione sul sistema sanitario
L’ipotesi al vaglio del governo sarebbe quella, come riferito da il Corriere della Sera, di usare anche le strutture militari per aumentare il numero di tamponi. E magari ridurre il tempo di attesa delle persone in fila. In effetti anche le lunghe code rappresentano un problema da non sottovalutare. Oltre al disagio della persona, costretta a rimanere in fila per diverse ore, esiste anche un rischio epidemiologico. Ossia il rischio – minimo – di rimanere contagiati proprio mentre si attende un test.
A proposito di tenuta del sistema sanitario, alle Regioni saranno consegnati altri ventilatori, mentre nei prossimi giorni e nelle prossime settimane il nuovo personale che entrerà in servizio sarà indirizzato nei Pronto Soccorso, che stanno attraversando una fase critica.
Test anche dai medici di base
Per accelerare i tempi e aumentare il numero di test effettuati, le autorità sanitarie si affidano anche ai medici di base, inclusi i pediatri.
Maggiori controlli
Non solo gli ospedali militari. Il governo guarda alle forze dell’ordine anche per rafforzare i controlli e accertarsi che vengano rispettate le disposizioni contenute nell’ultimo dpcm.
E a proposito di controlli, nella giornata del 27 ottobre il Viminale ha fatto il punto su un aspetto considerato da molti poco chiaro. Parliamo del passaggio legato alle feste in casa. Nel dpcm si raccomanda di non invitare non conviventi ma non si pone un divieto. Quindi non è possibile procedere con sanzioni.
“Per quanto riguarda il ricevimento di ospiti presso la propria abitazione, il Dpcm rafforza la raccomandazione contenuta nel precedente provvedimento presidenziale. Tenuto conto della stringente necessità di prevenire la diffusione del virus, che può essere agevolata da contatti occasionali anche tra familiari non conviventi, e pertanto di adeguare i propri comportamenti, anche nella sfera privata, a un principio di massima cautela, viene raccomandato che nelle abitazioni private si eviti di ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza […]. Si ribadisce a beneficio dell’attività degli organi accertatori, che le previsioni del Dpcm esplicitate in forma di raccomandazione non determinano, nel caso di comportamenti difformi, l’irrogazione di sanzioni“.